La nouvelle extension et le renforcement du certificat obligatoire constituent une atteinte grave et durable aux droits fondamentaux des citoyens. Selon les décisions prises aujourd’hui 17 décembre 2021 par le Conseil fédéral, même les personnes en bonne santé qui ont prouvé leur statut Covid « négatif » conformément aux directives de l’OFSP seront exclues de l’accès à de larges pans de la vie publique (sociale, culturelle, économique, etc.) et privée à partir du 20 décembre 2021. Ainsi en Suisse, toutes les personnes non vaccinées qui n’ont pas la « chance » d’être considérées comme guéries sont discriminées comme jamais auparavant.

Après plus de 20 mois de la « crise Covid », les exigences contenues dans l’article 36 de la Constitution fédérale (et en particulier la preuve des faits juridiquement pertinents) devraient être claires et nettes pour des atteintes aussi graves et uniques à la vie de tant de personnes en Suisse : Les chiffres de mortalité et d’hospitalisation devraient atteindre des valeurs sans précédent sur une longue période pour justifier des restrictions des droits fondamentaux aussi extraordinaires touchant une partie considérable de la population.

l’ennesima estensione e l’inasprimento dell’obbligo di certificazione rappresentano una grave e costante violazione dei diritti fondamentali dei cittadini. Secondo le decisioni del Consiglio federale del 17 dicembre 2021, ora perfino le persone sane che possono dimostrare il loro stato «negativo» al Covid conformemente alle indicazioni dell’UFSP saranno escluse dall’accesso ad ampi settori della vita pubblica (sociale, culturale, economica ecc.) e privata a partire dal 20 dicembre 2021. Ciò significa che tutte le persone non vaccinate in Svizzera, che non hanno la «fortuna» di essere considerate guarite, sono discriminate in un modo che non ha precedenti.

Per ingerenze di tale gravità nella vita di così tante persone in Svizzera, i requisiti dell’articolo 36 della Costituzione federale (e in particolare la prova dei fatti giuridicamente rilevanti) non dovrebbero ormai più lasciare dubbi in termini di chiarezza ed esplicitezza, dopo oltre 20 mesi della «crisi Covid»: le cifre dei decessi e dei ricoveri dovrebbero raggiungere livelli inauditi su un periodo di tempo più lungo per giustificare simili restrizioni straordinarie ai diritti fondamentali di una parte considerevole della popolazione.

Tuttavia, nella fattispecie, non è soddisfatta nemmeno una sola condizione per introdurre un regime così rigido e altamente discriminatorio nei confronti di circa due milioni di Svizzeri: